In occasione della mostra è stato pubblicato un volume che raccoglie i dati di tutte le opere-libro reakizzati al Kaus Urbino. Di seguito riportiamo il testo di presentazione
COME LA VITA
Libri d’artista dell’Archivio Kaus Urbino (2005 – 2016)
L’INIZIO
Quando entrai per la prima volta nella casa di Andrzej Bartczak, affermato maestro incisore e docente della Accademia di Belle Arti di 1ódA, mi ritrovai in un luogo molto suggestivo.
Un numero incredibile di libri d’artista (quasi duemila!) occupava tutto il perimetro del suo atelier rendendo perfino difficile gli spostamenti da una stanza all’altra. Con molta ritrosia accetta di aprirli e mostrarli, ma dopo un po’ di corteggiamento incomincia la grande abbuffata libraria. Libri di ogni dimensione da quello piccolissimo a quello enorme, libri incisi, dipinti, scritti, rilegati in modo strano, libri di porcellana… Una produzione artistica piena di invenzioni senza fine. Uscii nelle strade della città polacca come stordito dalle innumerevoli soluzioni artistiche e dalla libertà di linguaggio adottata, e quanto erano lontane le nostre solite preoccupazioni per lo spazio bianco di una pagina, del testo elegante e dei colori sempre accostabili.
Nell’estate del 2005 il maestro polacco è stato docente dei Corsi Internazionali per l’Incisione Artistica di Urbino promossi dal Kaus Urbino e qui non poteva non creare un libro sulla città ducale. Osservandolo in azione, la sua si è rivelata una modalità di espressione più avvincente e stimolante di quella a cui ero abituato. Il libro non svolgeva più la funzione di raccoglitore, ma diventava esso stesso l’opera d’arte, una opera totale.
COME LA VITA
C’è un libro tra quelli realizzati al Kaus di Urbino che si intitola “ Come la vita”. Il titolo descrive in maniera sintetica, ma efficace, la modalità con cui si è voluto impostare tutto il lavoro artistico che dal 2005 al 2016 ha coinvolto, nel silenzio della città, numerosi artisti italiani e stranieri.
Ogni opera è il risultato di incontri vivaci: le discussioni intorno al progetto, le prove venute male, le continue provocazioni di chi guida il laboratorio, le incomprensioni, i successi, gli incontri imprevisti, l’essere bene accolti e ospitati.
Tutto questo è una immagine riflessa di ciò che accade anche nella vita quotidiana e i tentativi sono paragonabili a quelli che ognuno di noi fa nella propria vita per trovare la strada giusta per se stesso.
Queste opere-libri non sono contenitori di idee lontane tra loro, non sono libri pensati e fatti a distanza, ma sono il frutto di un punto d’incontro in un luogo ben preciso che è Urbino. I libri pur nelle loro differenti tematiche, formati e tecniche hanno un filo invisibile che li tiene uniti. É il laboratorio del Kaus Urbino situato nello stupendo Giardino Pensile del Monastero Santa Chiara di Urbino che si è trasformato in una sorta di fucina, luogo febbrile di idee, soluzioni cercate, contenuti discussi. Tutto questo unito all’amore verso Urbino, alle sue architetture, al suo vento, al suo paesaggio, al Palazzo Ducale, alla gente della piazza, ai personaggi dell’arte e della letteratura ha favorito nel tempo la creazione di questo corpus librario.
Non sono opere graficamente “pulite”, ma hanno la freschezza di chi vuol comunicare qualcosa attraverso le tecniche da stampa tradizionali come la calcografia, la xilografia e la tipografia a mano e a volte con il disegno, la calligrafia, il collage e il carboncino, usati con la medesima intensità semantica. Non sono stampate su carte particolari con soluzioni raffinatissime e formati bizzarri, ma sono all’apparenza libri normali da prendere e sfogliare, che cercano di focalizzare l’attenzione solo verso l’idea o il messaggio che contiene.
Esiste nel fare questi libri una magia che solo a me è concesso di assistere: il momento in cui si incolla la copertina al volume. Accade quello che succede ad un' orchestra: quando i musicisti provano singolarmente prima del concerto si genera un certo caos, ma poi improvvisamente tutto è sinfonico armonioso, così è con il libro nel momento della sua incollatura, l’opera-libro si rivela per la prima volta per quello che sarà per sempre.
REGESTO
E’ elencata tutta la produzione di libri d’artista ideati e realizzati dal 2005 al 2016 da artisti, docenti e giovani allievi di diverse nazioni (Italia, Polonia, Spagna, Lituania, Bulgaria, Bosnia Herzegovina, Serbia, Stati Uniti, Lussemburgo, Egitto, Slovenia, Svizzera, Albania).
La produzione si può dividere in più temi. Il più corposo è quello che comprende opere - libro che hanno come ispirazione l’opera poetica di Paolo Volponi, Claudio Claudi e Umberto Piersanti e alcuni testi tratti dalla scrittrce americana Flannery O’Connor. Ognuno degli artisti ha scelto dei versi poetici non con metodo rigoroso e logico, ma intuitivo, immaginando tramite essi il suo libro d’artista. Ha trasportato i versi dal contesto originale a quello immaginativo dove la parola e l’immagine vivono una reciproca dipendenza nella quale ambedue trovano altro terreno in cui rifiorire, donandoci nuove sensazioni e significati.
La parola non viene violentata o diminuita nel suo valore originale, ma viene sottolineata e se possibile valorizzata anche perdendo l’ambito naturale del suo esistere.
Nei casi di Paolo Volponi e Claudio Claudi abbiamo voluto offrire gli stessi versi poetici a studenti e artisti provenienti da terre lontane per scoprire le infinite soluzioni che la poesia può suggerire, rigenerandosi continuamente nell’immagine.
I libri che hanno fonte di ispirazione Urbino sono numerosi, essi rappresentano in modo originale molti degli aspetti tipici della città: alcuni hanno reinventato le architetture rinascimentali e quelle contemporanee, altri il paesaggio, altri ancora la gente e i suoi personaggi storici. Pur di diverse provenienze gli autori sono accomunati da un amore verso Urbino e con grande sollecitudine hanno cercato di interpretare lo spirito intimo della città.
Infine, altri libri sono a tema libero, cioè frutto di riflessioni personali, situazioni o personaggi particolarmente cari come Raffaello, Paolo Uccello e il profeta Giona.
Alcuni sono presenti nel Fondo Librario Accademia di Belle Arti di 1ódA e della facoltà di Belle Arti del Politecnico di Valencia. É auspicabile un maggiore interesse da parte di istituzioni pubbliche o private affinché tutto il corpus librario possa essere ospitato in altre biblioteche per fare conoscere a un ampio e variegato pubblico questo prezioso e semisconosciuto pezzo di storia urbinate che ha un profondo carattere artistico internazionale.
Giuliano Santini